Il mondo dei tatuaggi ha conquistato davvero molti soggetti; tuttavia, ci sono anche coloro che dopo essere stati rapiti da questo mondo per vari motivi si sono poi pentiti.
Tatuaggi fatti d’impulso, disegni realizzati per amori (poi finiti), gusti che nel tempo sono cambiati, professioni (come un impiego nell’arma) che mal si sposano con i tatuaggi… .
Fatto sta che in un anno sarebbero più di 10.000 le persone che avrebbero fatto ricorso ad una tecnica di rimozione dei tatuaggi.
Un numero che fa davvero impressione, soprattutto se si considera che si parla ancora poco della rimozione e delle sue tecniche.
Cosa sapere prima di rimuovere un tattoo
Se fare un tatuaggio è un’operazione ormai semplice e veloce, rimuoverlo è una operazione che può risultare lunga e complessa; inoltre, non sempre va a buon fine.
Prima di valutare le diverse tecniche di rimozione, infatti, è bene ricordare che non sempre i tatuaggi possono scomparire del tutto; può infatti capitare che resti un segno o un “alone” nonostante si utilizzi una moderna tecnologia.
Ad incidere su questo aspetto sono i colori utilizzati, la profondità del tatuaggio, ma anche il tipo di pelle del tatuato. Chiaramente il rischio di un lavoro non perfetto si riduce se ci si rivolge a professionisti.
Come è importante infatti affidarsi a tatuatori professionisti, lo è anche affidarsi alla competenza di chi questi disegni sa rimuoverli nel modo corretto, anche a costo di prezzi che potrebbero essere più alti.
Le tecniche di rimozione
La tecnologia considerata al momento più efficace prendi il nome di laser q-switchati. Essa utilizza degli strumenti che, di fatto, emettono dei raggi laser molto brevi che distruggono le cellule che ospitano appunto il tatuaggio eliminando dunque il colore e l’inchiostro che si è iniettato sotto pelle.
Un’altra tecnologia è quella del laser Pico. Rispetto alla prima questa riuscirebbe a rimuovere l’inchiostro in maniera più veloce e agendo anche su colori quali blu o verde tradizionalmente più complicati da rimuovere.
Molte macchine Pico inoltre grazie alla presenza di una speciale lente chiamata Focustm riescono a rigenerare contemporaneamente la pelle, diminuendo quelli che vedremo essere i disagi post- seduta di rimozione.
Quanto tempo ci vuole per rimuovere un tattoo?
In entrambi i casi non è possibile fornire delle tempistiche esatte per l’eliminazione che del resto, come citato, non è sempre garantita. Ogni singola seduta di rimozione ha una durata che oscilla tra i 10 e i 30 minuti e sono minimo 3 le sedute necessarie. In media dopo 8 seduti il risultato finale dovrebbe essere raggiunto.
Il trattamento vero e proprio prevede le seguenti operazioni:
- per prima cosa bisogna disinfettare l’area del tattoo,
- in secondo luogo il raggio laser dev’essere indirizzato verso la zona da trattare.
Proprio questo fascio laser, viene catturato dai pigmenti colorati, provocando una sensazione di calore e un fastidio. Non è infatti possibile definire la procedura come indolore.
Il laser infatti provoca calore, che si tramuta spesso in bruciore o addirittura in dolore vero e proprio, per questo motivo dunque prima della seduta bisogna stendere uno strato di crema anestetica.
La medicazione post seduta richiede che venga apposta una garza a proteggere la zona, che in alcuni casi inizia a presentare anche delle piccole croste.
Quanto costa rimuovere un tatuaggio?
Sul fronte dei costi, sebbene non sia possibile fornire un listino ufficiale, è possibile dire che ogni seduta su un tatuaggio medio piccolo ha un costo minimo di 180 o 200 euro per ogni singola seduta.
L’augurio chiaramente è che voi amiate i vostri tatuaggi, che non abbiate tattoo o comunque in generale che non abbiate il bisogno di dover ricorrere a queste tecnologie. Se tuttavia così non fosse, potrete valutare a quale studio medico rivolgervi con qualche informazione e qualche conoscenza tecnica in più.