Sono molte le differenze tra la cultura russa e quella occidentale. I nomi russi, ad esempio, hanno delle particolarità inimmaginabili nella nostra lingua. Sono tre le componenti che formano i nomi, sia maschili che femminili, in questa lingua.
Il nome proprio è la prima parte, subito dopo segue il patronimico cioè il nome del padre accompagnato dal genitivo (come ad esempio Ivanovic) e il cognome che termina in OV nei maschi e in OVA nelle donne (Ivan, Ivanova).
Insomma cambia davvero tanto tra i sessi e le famiglie: una particolarità che rende la lingua russa quasi unica al mondo.
Il nome, nella cultura russa, è sempre stato poco utilizzato, soprattutto prima della Rivoluzione del 1917. In quel periodo rivolgersi ad una persona con il nome proprio era una prerogativa delle classi meno agiate, ma solo per persone della stessa età.
Tra i nobili, invece, veniva usato per denotare un legame di parentela o di particolare amicizia.
Insomma i russi non hanno mai avuto dei rapporti idilliaci con i nomi di battesimo il cui utilizzo rappresentava una confidenza che in pochi potevano permettersi.
Anche il patronimico veniva utilizzato soprattutto tra le classi meno abbienti per mostrare un particolare rapporto di affetto come anche i diminutivi e i vezzeggiativi che cambiavano non poco la pronuncia dei nomi. Molto più utilizzati erano, invece, i cognomi, derivazioni di antichi nomi di tribù, in un lontano passato molto diffuse nelle steppe.
Nomi russi: perché utilizzarli?
E’ il fenomeno delle adozioni di bambini russi ed ucraini ad aver portato una rapida diffusione dei nomi russi. Si tratta di un fenomeno in costante crescita anche per l’emigrazione dai paesi dell’est. Nomi come Svetlana, Olga e Aalina sono molto più ricorrenti, rispetto al recente passato.
In alcuni casi dare un nome russo ad un bambino o ad una bambina adottata significa sostanzialmente rispettare la sua cultura di origine.
In alti casi può essere anche una passione per la lingua e per la cultura russa a portare a scegliere per un nome di questo tipo. Insomma i motivi per preferire i nomi russi sono davvero tanti. Ma come si pronunciano?
La pronuncia dei nomi russi
Prima di scegliere un nome di questo tipo è indispensabile tenere presente la pronuncia che essi hanno. Può capitare di leggere un nome che, in italiano, appare molto suggestivo, ma notare che, nella pronuncia russa, ha un suono tutt’altro che gradevole. Imparare a leggere, almeno le lettere più comuni, è quindi importante.
La sillaba ij, davvero molto ricorrente in Russia, si legge con una I prolungata, quindi “doppia”. Ma questo è solo un esempio di come si rendono le lettere dal russo all’italiano.
Nomi russi maschili: ecco i più comuni
Albert, al pari di vaste aree dell’Europa centrale, è uno dei nomi più comuni in Russia. Si tratta di un nome di derivazione germanica che indica un uomo “Nobile“.
Più tipicamente russo è invece Aleksei, tradotto nella nostra lingua come Alessio, è diffuso anche in Grecia e significa “Difensore“.
Altro nome di origine greca è Andrei, Andrea in italiano, che significa semplicemente “Uomo“, Anatoiy e Anton sono altri due nomi russi maschili con la lettera A.
Boris è un nome molto diffuso che si traduce con “Combattente“. Con la D non possiamo non riportare Dimitriy che significa “Seguace della Terra“: si tratta di uno dei nomi più diffusi in assoluto nel paese.
Anche Filipp è molto comune e si traduce con “Amante dei Cavalli“.
Un nome particolare è, invece, Gennadiy; potrebbe sembrare una traduzione di Gennaro, ma non c’entra nulla. In realtà la traduzione è “Buono“.
Anche Giorgio, in russo Georgiy, è un nome davvero diffuso e si traduce con “Lavoratore della Terra“. Un altro nome ricorrente anche nella nostra cultura è Grigoriy che indica una persona vigile.
Emblema di un lontano passato è Igor che, in italiano, possiamo rendere con “Arciere“.
Molto comune, ma in realtà non propriamente russo, è Irek che in tataro significa “Libertà“.
Ivan, invece, è la traduzione di Giovanni mentre Karim deriva dall’ebraico “Generoso“.
Kiril significa “Greco“, Kostantin (Costantino), Nikolai (Nicola), Pavel (Paolo), Pyots (Pietro), Roman (Romano), Semyion (Simone), Valentin (Valentino) Vasiliy è invece di derivazione greca mentre Vladimir è slavo.
Nomi russi femminili
Tra i nomi femminili Aleksandra è uno dei più famosi ed è di lontana origine greca, Alina è invece di tradizione germanica indicando una donna nobile. Anche Anastasiya è di origine greca mentre Anna è ebraico.
Ekaterina è la derivazione di Caterina mentre Elmira deriva dall’arabo Amiri e significa “Principessa“.
Eva è significativamente comune in Russia come anche Galyna che si traduce come “Calma”, Inna è un nome in realtà di origine scita, Irina traduce il greco Irene.
Anche Klara è di derivazione occidentale traducendo il nome Chiara dal latino.
Klavdiya deriva da Claudia mentre Lyudmila si compone di Lyuda e Mila.
Nataliya si traduce con una donna con una grande forza d’animo, Oksana deriva dall’ucraino mentre Olga dalla lingua scandinava.
Rozaliya si traduce con Rosa o Rosalia mentre Svetlana significa “Luminosa“. Molto diffuso anche Yelena, cioè Elena e Yuliya cioè Giulia.