La cultura ebraica ci ha lasciato una serie di nomi, sia maschili che femminili, che possono essere utilizzati per i nostri figli.
Proponiamo dunque di seguito alcuni nomi di derivazione ebraica, così da fare la scelta giusta se e quando ci sarà occasione.
Vi stupirà altresì notare che alcuni nomi che avete già sentito hanno derivazione proprio ebraica.
Ma entriamo nel dettaglio e analizziamo i nomi e il loro significato, partendo da quelli maschili per poi spostarci a quelli femminili.
I nomi maschili ebraici
Tra i nomi maschili possiamo citare Avrahàm. Il nome, che è presente anche nel libro della Genesi, significa “padre di molti”.
La figura biblica fu la prima a riconoscere la presenza di un Dio assoluto, creatore del mondo. Può essere annoverato tra i nomi ebraici anche Alexander, un nome che dal punto di vista etimologico deriva dal greco e assume il significato di “colui che protegge in maniera valorosa”.
La figura che meglio sposa il significato del nome è senza dubbio alcuno Alessandro il Grande. Il valoroso condottiero si trovò ad attraversare Gerusalemme durante il suo viaggio verso la Persia.
Si mostrò tuttavia rispettoso del grande sacerdote e non saccheggiò il Grande Tempio. Proprio questa attenzione fece sì che questa figura e il relativo nome diventassero molto apprezzati dalla cultura ebrea.
Un altro nome di derivazione ebraica e presente nel libro della Genesi è Dan. Il nome significa “giudice” e l’uomo era marito di Bilha.
Inizia con la consonante “D” anche il nome David, che vuol dire “amato”. Il nome è quello del secondo Re d’Israele, colui che ha scritto i Salmi e che era riuscito a calmare il Re Saul e a lottare contro il temuto gigante Goliah.
Emanuel o Emmanuel ha invece il significato di “Dio è con noi”, era il nome che il profeta Isaia aveva dato a suo figlio, che nelle varie lingue era diventato Emanuel, Immanuel, Emanule, Manuel.
Anche Raphael ha una serie di varianti (da Raffaele o Raffaello considerando solo la nostra nazione); questo è il nome dell’angelo che Dio aveva inviato ad Abramo per curarlo dopo la circoncisione.
Mosè è probabilmente uno dei nomi ebraici più noti, il significato della parola è “salvato dall’acqua” e richiama alla storia del profeta che fu tratto in salvo proprio dopo essere stato abbandonato nel fiume.
Apprezzato è anche il nome Natan, il cui nome è “regalo”. Fu lui ad affermare la la dinastia di Re Davide si sarebbe contraddistinta per sempre.
I nomi femminili ebraici
Numerosi sono anche i nomi femminili ebraici. È il caso ad esempio del nome Ariela, il cui significato è “leonessa di Dio”, guerriera pronta a difendere la propria fede.
Noto nella cultura ebraica è anche il nome Chana, il cui significato è “graziosa” o “grazia”.
Il nome è noto nel mondo ebraica perché era portato dalla madre di Samuele. La donna mostrò il suo coraggio quando convinse i suoi figli a non piegarsi al volere degli dei e a rispettare sempre e comunque Dio.
Proseguiamo con il nome di Devora (letteralmente “ape”). La donna, la cui presenza è testimoniata dal libro dei Giudici, era una somma poetessa e una giudice (l’unica donna in quel periodo).
Di lei si ricorda quando insieme al generale Barak era riuscita a sconfiggere i Cananiti e aveva festeggiato la vittoria con uno dei suoi canti.
Apprezzato è anche il nome Dina (che vuol dire “giudizio”) ed era il nome della figlia di Lea e Ya’acòv.
Un altro nome tipicamente ebraico è Eliza (che è poi diventato Aliza o Elisa nei vari paesi). Il significato del nome è “gioiosa, allegra”.
Nell’antica Persia si collocano le origini del nome Ester, il cui significato è “stella”, ma anche “nascosta, celata, misteriosa”. Il suo nome compare nella storia di Purim.
Penina è un nome poco diffuso nel nostro paese, ma che ha un significato interessante, dal momento che significa “corallo”. Era la moglia di Elkana.
Rachel vuole invece dire “pecorella” e viene associato al senso di purezza e di riproduzione.
Proseguiamo con il nome Sara, presente in varie nazioni anche nella variante Sarah o Shara, che vuol dire “principessa”. La donna fu la moglie di Abramo e fu considerata la prima vera matriarca.