Con la parola utopia ci si riferisce a qualcosa di lontano dalla realtà, di difficilmente realizzabile, qualcosa che può solo essere sognato.
In generale la realtà definita come utopica è una realtà desiderabile, apprezzabile e quindi l’impossibilità di raggiungerla o comunque di riprodurla è vista come qualcosa di negativo, come un ostacolo che si frappone tra i propri desideri e la realtà.
Capiamo a questo punto meglio quale sia il significato di questa parola, in che contesti è stata ed è utilizzata e a quali realtà può essere associata.
Etimologia della parola “utopia”
La parola “utopia” ha origini antichissime; infatti deriva dal greco “non” che significa non, e “topos“, che si riferisce invece al concetto di luogo. Quindi utopia significa “non-luogo“.
Ciò indica il concetto per cui una situazione non può avere luogo, quindi impossibile da realizzare; irraggiungibile.
Cosa vuol dire utopia nella sua accezione filosofica
Il termine, come anticipato viene utilizzato per indicare dei valori o delle situazioni che difficilmente trovano e troveranno riscontro nella vita reale.
Per avere una idea, basti pensare a valori quali la giustizia assoluta, l’uguaglianza tra gli uomini, la condivisione di ogni bene. Si tratta di concetti che, indipendentemente dalla propria posizione, probabilmente mai troveranno realizzazione nella vita reale.
Il principio è di natura prettamente filosofica, non deve quindi stupire il fatto che a creare per primo questa parola fu Tommaso Moro; Platone e Virgilio ne riprenderanno il significato.
Il primo in particolare, faceva riferimento al fatto che la filosofia potesse essere considerata l’unico anello di congiunzione con l’utopia dal momento che entrambe sono situazioni astratte.
In tempi più recenti, invece, sarà Marx a parlare di socialismo utopico, contrapponendolo a quello scientifico. Senza ambizioni di completezza, possiamo dire che il socialismo utopico e quello scientifico si differenziano per la strada che si decide di seguire per la sua realizzazione.
Da un lato infatti il socialismo utopico pensa di poter ribaltare la situazione attuale attraverso leggi e riforme. Si tratta, secondo Marx, di una situazione che difficilmente potrebbe realizzarsi; è per questo motivo che lui, con il suo capitalismo scientifico, di fatto sottolinea la necessità di ribaltare lo stato attuale attraverso la rivoluzione, che potrebbe mutare gli equilibri tra operai e capitalisti.
Diverse definizioni di utopia si trovano ovviamente anche in ambito letterario.
Utopia e distopia
Fortemente legato al termine utopia, è il concetto di distopia. Contrapponendosi al primo termine, il secondo di fatto sta ad identificare qualcosa di spiacevole, di brutto, che fortunatamente non si realizzerà (perché sarebbe impossibile).
Per identificare una distopia spesso si parte da una sfumatura negativa di una situazione attuale, si porta agli estremi e si ipotizzano scenari esagerati ed estremamente negativi che appunto non troveranno riscontro nella realtà.
Ovviamente la soggettività gioca un ruolo fondamentale nel definire la stessa situazione utopica o distopica.
L’utopia nel linguaggio comune
Il termine utopia nel linguaggio comune viene utilizzato per indicare qualcosa di lontano dalla situazione attuale. Non si tratta dunque di qualcosa di impossibile, ma qualcosa di improbabile stando alla situazione del momento.
Il fidanzamento tra un nostro amico italiano e una diva di Hollywood, ad esempio, non è un evento impossibile dal punto di vista statistico, ma è senza dubbio improbabile.
Nonostante questo, una situazione con queste caratteristiche spesso si definisce, nel linguaggio comune, come utopica.