L’aggettivo cinico viene utilizzato per identificare un soggetto che di fatto appare poco attento o poco influenzato dai sentimenti; ma per comprendere pienamente il significato di questa parola è importante prendersi qualche attimo in più e analizzare più nel dettaglio caratteristiche, origini e curiosità che ruotano attorno a questa parola.
Le origini e l’etimologia di “cinico”
La parola ha origini dal termine latino “cinicus“, che troviamo anche nella sua variante greca e che di fatto letteralmente vuol dire “alla maniera dei cani“.
Si tratta di una definizione utilizzata per identificare chi al pari dei cani sembrava disdegnare ogni tipo di istituzione sociale, di convivenza e di affetto.
I cinici però erano soprattutto i seguaci di un movimento al quale diede vita ad Atene Antistene e che di fatto tra il quarto secolo avanti Cristo e il quarto dopo Cristo si fece promotore dell’esclusione di qualsiasi tendenza o emozione che potesse in qualche modo creare nell’uomo dei bisogni non-primari.
Di fatti, i bisogno non primari sono legati alla società, alla tradizione, alla religione; è per questo motivo che i seguaci di questo movimento rifiutavano tutto quello che era legato ai sentimenti, e non direttamente alle necessità fisiche e materiali.
Il significato attuale di “cinico”
Preso atto delle origini del termine, dunque, non stupisce notare come il significato attuale sia un naturale sviluppo di quelle che sono le origini del termine.
Si perde infatti il fine ultimo (l’eliminare dunque i bisogno non primari) ma resta nel cinico una totale indifferenza ai sentimenti, ai simboli, ai valori legati alla società o più in generale alla socialità.
Il termine oggi è utilizzato molto spesso in veste dispregiativa. In questo senso infatti il cinico è un soggetto insensibile, menefreghista, che presta attenzione solo ed esclusivamente ai propri bisogno materiali fregandosene degli altri e più in generale di tutto quello che può essere legato ad un concetto di sensibilità.
Vi sono, tuttavia, delle situazioni in cui il cinismo diventa un pregio. Parliamo ad esempio di quelle realtà, personali o lavorative, in cui non lasciarsi influenzare dagli eventi, dalle situazioni, dagli altri è un elemento importante, dal momento che permette di andare avanti per la propria strada e verso i propri obiettivi.
Il realismo cinico
Negli ultimi anni il termine cinico si è accompagnata alla parola realismo per andare ad identificare un movimento cinese di natura artistica; questo movimento, negli anni Novanta, ha trovato la sua espressone come atto di libertà rispetto ai regimi dei decenni precedenti.
Gli artisti che hanno abbracciato questo movimento infatti caratterizzano le loro opere con le proprie idee, tendenze ed ispirazioni personali, a tal punto che ogni opera è un mondo a sé.
Questo nasce dal desiderio di restituire ad ogni artista, e allo stesso modo ad ogni uomo, la propria libertà di pensiero e di espressione.
È per questo che molto opere appaiono irriverenti, simpatiche, caricaturali. Fan Lijun è probabilmente uno degli esponente più rappresentativi di questo movimento, noto anche nella nostra nazione per aver partecipato alla biennale di Venezia.
La sue tendenza ad andare contro gli standard e i regimi si legge, ad esempio, nella sua tendenza a identificare le sue opere con numeri o date, e non con nomi come avviene solitamente in campo artistico.