Ultimamente si sente spesso parlare di caregiver, ma non tutti hanno chiaro cosa faccia questa figura, quali caratteristiche debba avere, perché è importante per supportare una persona malata inguaribile.
Lo vediamo insieme nelle righe di seguito, così da dare uno scenario chiaro su questa figura.
Significato e traduzione di caregiver
Come si può facilmente intuire, caregiver deriva dall’inglese e, letteralmente, significa “badante, assistente“; infatti il caregiver è quella persona che assiste e si prende cura di una persona (spesso un parente o il proprio partner) affetta da malattia e/o disabilità.
Quando serve il caregiver?
Il caregiver è una persona che in maniera informale accompagna un malato, solitamente familiare, lungo il suo percorso di malattia.
A livello pratico questa figura, di fatto, segue le esperienze del malato e lo supporta con la sua vicinanza e con l’auto pratico ove necessario.
Ovviamente non è necessario che questa figura sia presente e accanto al paziente perennemente, ma è importante che ci sia e venga aggiornato su tutto quello che interessa il malato anche per interfacciarsi con infermieri, medici ed operatori che seguono il malato in caso di cure domiciliari, solitamente palliative.
Cosa fa materialmente il caregiver?
Ma cosa a livello pratico il caregiver? Molto dipende dal malato e dalla sua situazione.
Dal punto di vista medico, ad esempio, il caregiver di fatto deve tenere traccia di eventuali sintomi o effetti collaterali del trattamento per poi darne informazione ai sanitari; dovrebbe essere in grado di eseguire alcune semplici manovre volte alla somministrazione dei farmaci o allo spostamento dei pazienti.
Fondamentale è poi la vicinanza umana e il supporto psicologico che costantemente dovrà essere dato al malato.
Una situazione di questo tipo può ovviamente spaventare l’eventuale caregiver sia dal punto vista emozionale che da quello pratico.
L’ importante è che il soggetto abbia chiaro che non sono richieste competenze specifiche, basta una buona dose di pazienza, di coraggio e ovviamente un forte affetto per la persona della quale ci si sta prendendo cura.
Il ruolo del malato
Dopo aver parlato del caregiver spendiamo qualche parola anche parlando del malato. È fondamentale che lo stesso riconosca il suo ruolo, si affidi e si fidi di lui.
Il ruolo psicologico è dunque fondamentale, non può e non deve essere trascurato e questo per non peggiorare la salute del malato.
Ansia, pessimismo, agitazione devono stare lontani sia dal malato che dal caregiver, al fine di instaurare un rapporto sereno.
Solo in questo modo il malato si sentirà libero di esprimere i propri bisogni e desideri e potrà beneficiare della presenza del suo caregiver.