I nomi dei venti sono riportati sulla famosa rosa dei venti, che identifica anche il punto di provenienza degli stessi.
Oggi parleremo proprio dei venti, dei loro nomi, delle loro caratteristiche e di quali sono i loro effetti sulle varie regioni della nostra penisola.
È bene infatti precisare che la nostra nazione si sviluppa per il lungo, per questo motivo gli effetti dello stesso vento mutano da una regione all’altra. Entriamo però meglio nel dettaglio.
I venti freddi: Tramontana e Grecale
Il vento di Tramontana è un vento che arriva direttamente dal nord e che è tipico dei mesi invernali.
Esso determina delle correnti che dal Nord scendono verso Sud. Questo vento di fatto comporta un abbassamento delle temperature che si accompagnano però a cieli limpidi.
Particolari sono gli effetti di questi venti in val Padana. Questo vento infatti determina una circolazione del vento tale che l’aria discendendo dall’arco si comprime e diventa calda dando vita ai “venti di Foehn“.
Diversa è la situazione nelle isole meridionali e al sud d’Italia in generale, dove scontrandosi con le acque del Merditerraneo questi venti portano a precipitazioni anche nevose e anche a bassa quota.
Freddo è anche il Grecale, il vento che arriva da Nord Est, tipico dei mesi compresi tra ottobre e marzo.
È il vento che determina le ondate di freddo e ha caratteristiche diverse a seconda delle sue origini. In alcuni casi nasce direttamente dall’anticiclone russo siberiano e da lì si spostano verso occidente. È proprio in questi casi che si verificano le ondate di freddo gelido più intense.
Venti caldi: Levante e scirocco
Il vento di Levante ha lo stesso nome del punto da cui spira, l’est appunto.
Questo vento nasce nel momento in cui nel Mediterraneo, tra l’Africa e le isole italiane nasce una fase di depressione, che richiama le correnti orientali dai Balcani e li indirizza verso la nostra penisola.
I venti che ne derivano sono freddi, ma non come quelli della Bora. In primavera e in estate a livello pratico si manifestano in piccoli flussi di aria fresca che causano un tempo instabile che culmina in alcuni casi con dei temporali.
Più frequente è invece lo Scirocco. Si tratta di un vento che anche durante le stagioni fredde soffia tiepido muovendosi solitamente da ovest verso est.
Nel momento in cui nasce il vento si presenta caldo e secco, diventa umido nella fase in cui attraverso il mar Mediterraneo. L’umidità si manifesta a volte anche in nuvole e nebbie di breve intensità e durata.
Analizzando la nostra nazione e la sua geografia, è possibile evidenziare come nelle zone alpine dove il vento resta imprigionato possa causare precipitazioni, mentre al centro sud e nelle isole di fatto determini un rialzo delle temperature.
È bene precisare che se lo scirocco nella sua permanenza in Africa “raccoglie” della sabbia, può capitare che determini delle piogge fangose di carattere rossastro.
Gli altri venti: Ostro, Libeccio, Ponente e Maestrale
Arriva invece direttamente dal sud il vento Ostro; questo vento viene spesso associato allo scirocco.
Si presenta mite nel periodo invernale e afoso nelle stagioni estive, dal momento che si accompagna all’anticiclone africano.
Passiamo adesso a parlare di uno dei venti più frequenti nella nostra nazione, ovvero il Libeccio. Questo vento soffia da sud verso ovest, ed è frequente dopo le perturbazioni atlantiche.
Sulle coste tirreniche causa precipitazioni soprattutto in autunno ed in inverno. In estate invece possono dar vita a precipitazioni anche al sud.
Il vento di Ponente ha invece origine da Ovest; esso si manifesta con basse pressioni in arrivo dall’Atlantico Settentrionale che fanno sì che il vento porti piogge e freddo; o con discese artiche che portano a neve anche a bassa quota, sui versanti tirrenici e sulle isole maggiori.
Man mano che attraversa i monti questo vento diventa più asciutto; nel periodo estivo è molto apprezzato per la sua capacità di mitigare l’afa e il calore eccessivo.
Concludiamo questa carrellata con il Maestrale, un vento che si muove da Nord ad Ovest.
Esso trae origine o da una rimonta dell’alta pressione delle Azzorre, o per una irruzione di aria fredda artica nel mar Mediterraneo.
Nel primo caso si registrerà un miglioramento delle condizioni meteo, nel secondo invece l’aria ne risentirà diventando più fredda.