Avete sentito dire che quella persona che conoscete anche solo di vista è molto empatica ma non sapete esattamente quale significato dare alla parola empatia?
Nelle righe seguenti troverete una serie di informazioni e di indicazioni che vi permetteranno di cogliere alla perfezione cosa si nasconda dietro a questo termine e quali utilizzi dello stesso possono essere fatti nella vita di tutti i giorni.
Origine e significato della parola “empatia”
Il termine empatia è una parola di derivazione greca e letteralmente vuol dire “sentire dentro i sentimenti/ la sofferenza“.
Il termine era utilizzato in relazione all’intenso rapporto che i cantori erano in grado di instaurare con chi li ascoltava. È proprio grazie all’empatia infatti che un’artista diventa capace di avvicinare chi lo ascolta e trasportarlo nel suo mondo.
Il significato che ha oggi la parola empatia è strettamente collegato dunque a questo significato. L’empatia è infatti la capacità di un soggetto di sentire dentro le emozioni e le sensazioni di un terzo.
Si tratta di un legame che come è facile intuire ha un impatto positivo su quello che è il rapporto tra i soggetti, dal momento che li avvicina intimamente e li porta a comprendere a pieno sensazioni ed emozioni dell’altro.
Applicazioni e derivazioni del termine empatia
L’empatia passa molto spesso attraverso l’ascolto. Ascoltare gli altri, i loro problemi, i loro pensieri è infatti qualcosa che ci porta a comprenderli meglio.
Si parla di ascolto empatico non a caso per descrivere l’approccio che porta molti soggetti a porsi in una posizione di apertura totale verso l’altro, ascolto che passa attraverso una totale apertura verso i suoi pensieri e le sue emozioni.
Questa “trasmissione” di emozioni può come intuibile interessare sia sensazioni positive, che sensazioni negative. La parola simpatia, alla luce di questo, può essere considerata un derivato della parola empatia stessa. Essa infatti identifica a pieno la condivisione di valori quali gioia, allegria, positività.
Allo stesso modo, anche i sentimenti negativi possono trasferirsi. L’esempio più tipico è quello che si verifica dopo un grande dolore, una morte o una malattia che interessa una persona. Non di rado infatti capita di trovare persone che sentono forte il senso di sofferenza e di tristezza che sta in quel momento vivendo il soggetto colpito dal dolore.
Un rapporto di empatia reciproca può essere colto anche tra cantanti e pubblico. Avete presente le canzoni che sembrano arrivare al cuore di chi le ascolta e di fatto sembrano parlare dei problemi di ognuno di noi?
Il percorso di immedesimazione è spesso in questo caso bi-direzionale e capace di stimolare questo meccanismo attraverso l’utilizzo di parole che stimolano questo meccanismo.
Utilizzi errati della parola “empatia”
Oggi il termine empatia sembra inflazionato, qualsiasi atteggiamento positivo viene ricondotto al termine empatia, ma così non è. Allo stesso modo è senza dubbio sbagliato utilizzare il termine in contrapposizione alla parola “egoista“.
Se l’egoista è infatti una persona che pensa solo per sé, potrebbe sembrare in contrapposizione con chi, grazie alla propria empatia riesce ad essere vicino all’altro.
Ebbene , in realtà il rapporto non è così immediato e lineare e usare i due termini in contrapposizione può essere uno sbaglio. Percepire il dolore o la gioia altrui pienamente infatti non è il contrario di pensare solo per sé, nonostante la società moderna ci porti spesso a concludere il contrario.