Come leggere la busta paga, può diventare veramente difficile in alcuni casi. Infatti, molti dettagli spesso vengono sorvolati, andando a guardare direttamente solo la somma complessiva che ci spetta a fine mese. Purtroppo molte voci sono importanti ed è sempre meglio sapere di che cosa parlano.
Ogni voce incide poi sul reddito lordo, quindi non si può semplicemente vedere quant’è il netto in busta, ma è bene riuscire a leggere la busta paga per controllare al meglio che tutti gli elementi reddituali siano stati inseriti, che vi abbiano segnato tutti gli straordinari, i giorni liberi, le ferie, l’irpef e via dicendo.
Ognuno di questi elementi solitamente varia in base agli accordi di categoria, quindi non potete confrontare la vostra busta paga con altri che svolgono lavori differenti dal vostro.
Come leggere la busta paga i termini del trattamento economico
Per definire la busta paga mensile, la prima cosa che si stipula è il trattamento economico, solitamente la paga base è la stessa per tutte le mensilità, naturalmente questa può variare in base al raggiungimento degli straordinari.
Questi sono aggiunti alla voce straordinario, dove viene indicato il pagamento a ore, del lavoro extra e infine viene segnalato l’importo dovuto per le ore che avete lavorato in più.
Oltre allo straordinario, se previsto dal vostro contratto, nel mese di Gennaio, in riferimento al lavoro di Dicembre, avrete un’altra busta paga oltre a quella ordinaria con la tredicesima.
La tredicesima è praticamente una mensilità in più che spetta a tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici. Oltre alla tredicesima, in alcuni contratti di categoria è prevista anche la quattordicesima, anche questa viene data a parte, dalla busta paga ordinaria, e si presenta come un ulteriore mensilità che solitamente viene data il mese di luglio.
Per la definizione della retribuzione di base, e quindi dell’importo netto della vostra busta paga, ogni lavoratore è associato a un livello, a cui poi corrisponde la giusta indennità. Solitamente i contratti collettivi nazionali sono la somma minima che il lavoratore deve percepire in base al suo livello d’inquadramento.
Per leggere la busta paga in maniera esatta, e controllare che le vostre mansioni e il vostro livello sia esatto dovete innanzi tutto, osservare i dati principali di questa ossia: Il nome della società, il nome del dipendente, la qualifica e il livello. Infine dovrete leggere se vi hanno inserito, se vi spettano, gli assegni familiari, la somma del TFR che avete maturato.
Come leggere la busta paga il salario fisso e il salario variabile
Come leggere la busta paga come abbiamo già accennato è molto importante, per essere certi di vagliare al meglio ogni voce dovrete innanzi tutto fare una distinzione tra il salario fisso e il salario variabile.
Il Salario fisso viene rappresentato dalle voci fisse, cioè quelle che trovate sempre all’interno di ogni busta paga: queste sono il minimo contrattuale, quindi la paga base che dovete percepire, la contingenza, EDR, gli scatti di anzianità. In alcune buste paghe sono presenti anche altre indennità fisse come i superminimi.
Il Salario variabile invece, e la parte di salario nella quale vengono compresi gli straordinari, quindi le ore lavorate al di sopra di quelle stipulate all’interno del contratto, le indennità per turni, per notturno, per lavoro fuori sede, trasferta, assegni familiari.
Anche il lavoro nei giorni festivi, i giorni di malattia retribuiti e i premi di produzione vanno inseriti nel salario variabile. Tutte le voci del salario variabile sono tassate con un aliquota IRPEF differente da quella che viene applicata sul salario.
Come leggere la busta paga le somme trattenute ai fini previdenziali
Infine, oltre alle somme dovute del salario fisso e variabile sulla busta paga sono presenti anche le voci che stipulano le somme che vi vengono trattenute dallo stipendio ai fini previdenziali e fiscali.
Queste somme sono, in pratica, le tasse che pagate sull’importo lordo allo stato e che poi servono per il raggiungimento dei contributi ai fini pensionistici e quelle trattenute per il pagamento dei servizi previdenziali come ad esempio il medico di base.
I contributi INPS vengono segnalati in busta paga, e naturalmente variano in base al contratto di lavoro, ogni contratto ha infatti le relative aliquote INPS da pagare. I contributi INPS sulla busta paga possono essere controllati attraverso l’estratto conto contributivo INPS.
Sulla busta paga, vedrete inoltre la voce indicata come tassazione IRPEF. L’IRPEF non è altro che una trattenuta che ogni mese il datore di lavoro trattiene come ritenuta d’acconto.
La percentuale dell’Irpef da applicare sullo stipendio dipende dal reddito complessivo del lavoratore. Quindi se ad esempio il vostro reddito è tra i 15.000 mila e i 28.000 mila euro annui, la percentuale IRPEF trattenuta sarà pari al 27%