Il generico nome “vichinghi”viene utilizzato per indicare qualcuno di violento, con atteggiamenti animaleschi e modi di certo non elegante.
Il nome rimanda all’immagine dei guerrieri scandinavi o tedeschi, e visivamente a figure bionde, soggetti alti e massicci, vestiti di pellami. Sebbene “cattiva” l’immagine dei vichinghi ha comunque conquistato tantissimi soggetti.
Oggi parleremo meglio di queste figure, del loro significato dei nomi originale e dei vichinghi che si sono contraddistinti nel corso del tempo.
I miti scandinavi
Il mito dei vichinghi è arrivati sino a noi grazie alla loro presenza nella letteratura. Con tale parola si identificano i guerrieri scandinavi e danesi che tra l’ottavo e l’undicesimo secolo hanno compiuto ogni tipo di barbarie e di violenze nei mari europei e sulle coste.
Nel linguaggio comune, però, questo termine è finito per identificare di fatto tutti gli abitanti della Scandinavia.
Per capire dunque meglio cosa siano esattamente e cosa abbiano fatto i vichinghi, è opportuno quindi analizzare le storie di alcuni di essi.
Bjorn Fianco di Ferro, Egill Skallagrìmsson
Il più famoso vichingo in Italia è probabilmente Bjorn Fianco di Ferro, colui che saccheggiò la nostra penisola e che recentemente ha ispirato la serie “Vikings”.
Soprannominato “Fianco di ferro”, la storia dell’uomo di colloca tra l’ottavo e il nono secolo, periodo in cui reggeva in Svezia. La storia di questo uomo-eroe è un susseguirsi di battaglie e di escamotage atti a garantire il comando all’uomo.
Leggendarie furono le razzie compiute dall’uomo e dai suoi fratelli in giro per l’Europa, iniziando dagli Stati vicini alla Svezia, e spostandosi poi nel Regno Unito, in Francia e anche nella nostra nazione, dove la loro presenza e le loro barbarie raggiunsero la Liguria.
A sentire le conseguenze di questo periodo di violenza fu soprattutto la città di La Spezia che venne saccheggiata e rimase poi vuota per anni perché i cittadini avevano paura di farvi ritorno.
Ha invece origine in Islanda la storia di Egill Skallagrìmsson, come l’omonima birra. La particolarità di quest’uomo fu quella di essere un poeta.
Può sembrare difficile pensare ad un guerriero poeta, eppure è questo che accadde con Egill, uno dei migliori poeti e contemporaneamente uno dei guerrieri più feroci.
Due sono gli episodi principali delle vita di quest’uomo che si tramandano: a tre anni, ancora bambino, Egill scrisse una poesia; a 7 con un’ascia spaccò la testa di un compagno di giochi. Il carattere era dunque completamente delineato quando il vichingo era ancora bambino.
La sua figura si colloca tra il 910 e il 990 e l’uomo avrebbe raggiunto 80 anni di età, un traguardo per lo stile di vita dell’epoca.
Leif Erikson, Oleg
Leif Erikson fu un viaggiatore islandese che, dopo aver lavorato al servizio dei re di Norvegia, aveva deciso di lanciarsi in una serie di esplorazioni.
La leggenda narra che sia stato il primo europeo a solocare le coste americane, prima addirittura di Cristoforo Colombo tra il 970 e il 1020. Sarebbe arrivato per la precisione in Canada, zona che aveva definito “Terra delle piatre piatte”, e in viaggi successivi avrebbe raggiunto la regione della Virginia, dove aveva visto per la prima volta l’uva.
Un’altra figura è quella di Oleg, che rappresenta per la precisione di Variaghi. Con questo nome si identificano i Vichinghi che dalla Svezia si spostarono verso Oriente.
Oltre a lui, alla storia è passato il suo cavallo. A quanto pare infatti ad Oleg era stato annunciato che sarebbe morto a causa di un cavallo, per questo motivo il guerriero aveva fatto allontanare il suo cavallo.
Quando gli dissero che l’animale era morto, lui decise di andare a vederne i resti. Dal corpo esamine del cavallo uscì un serpente che morsicò l’uomo fino a causarne la morte.