Da sempre la cultura giapponese desta un significativo fascino ed interesse alle nostre latitudini. Una tradizione geograficamente all’altro capo del mondo, quella del Sol Levante, ma che oggi appare molto più vicina per i nuovi mezzi di informazione.
Dare un nome originale al proprio piccolo può essere senza dubbio un tocco di originalità che nostro figlio, o figlia, avrà per tutta la vita.
Una particolare musicalità e soprattutto un significato profondo caratterizzano spesso i nomi giapponesi perciò sceglierli è, oggi, sempre più una moda.
Spesso il significato di questi nomi rimandano alla natura, un aspetto fondante della cultura e della religione del Sol Levante mentre, in altri casi, si fa riferimento alla saggezza e, perché no, alla propria ricchezza. Insomma una vasta gamma di significati quelli proposti dai nomi giapponesi.
Sono davvero tanti i siti internet che propongono nomi e significati errati perciò incappare in errori è davvero facile. Una corretta informazione è dunque indispensabile prima di avventurarsi nella scelta di un nome di questo tipo.
È fondamentale tenere presente alcuni aspetti fondamentali della lingua giapponese che riguardano la pronuncia come la scrittura.
Come funziona la scrittura nella lingua giapponese?
Come trascrivere il nome giapponese del proprio figlio? Si tratta di un fattore da tenere ben presente per evitare di incappare in errori, davvero imbarazzanti, nella scrittura del nome.
L’attuale sistema di scrittura giapponese si compone di tre tipologie di caratteri: logogrammi, meglio noti come kanji, i due sillabari cioè l’hiragana ed il hatakana e la trascrizione dell’alfabeto latino cioè il romaji.
Naturalmente nell’iscrizione del nome da dare al piccolo, si useranno i kanji: ideogrammi che, singolarmente, indicano una precisa sillaba. Più kanji insieme indicano uno o più significati.
Compreso questo aspetto possiamo divertirci ad associare più kanji così da formare uno o più significati. Naturalmente quando trascriviamo il nome sui vari documenti è indispensabile renderlo nel nostro alfabeto, operazione non sempre facile.
Anche una corretta pronuncia è importante. Molto spesso i nomi giapponesi potrebbero sembrarci, una volta pronunciati, molto strani o comunque dal suono sgradevole. Soprattutto quelli molto lunghi rappresentano, spesso, una vera e propria impresa nella pronuncia.
La K equivale, ad esempio, all’italiano “ca, che, chi, co cu” mentre J intende “gia, ge, gi, gio, giu”. CH, invece, si traduce con “cia, cie, ci, cio ciu”, l’H si legge come in inglese per hotel e non come in italiano. Insomma scegliere bene, valutando questi aspetti, è essenziale.
Ma quali sono i nomi giapponesi più adatti?
Nomi giapponesi: ecco alcuni esempi
Nomi giapponesi dalla A all’H
Può accadere che, ad un significato nobile e suggestivo, corrisponda una pronuncia non proprio ideale. È il caso di “amore”, termine che in giapponese viene tradotto in Ai. Sicuramente troppo breve per un nome proprio.
Aika, invece, significa “Canzone d’Amore“, Aiko “Figlia dell’Amore” mentre Aimi intende “Bellezza dell’Amore“.
Insomma significati suggestivi come anche le sonorità dei nomi. Ma se proprio l’amore non vi interessa e siete alla ricerca di qualcosa di più originale Akari, cioè “Piccola Luce” potrebbe rappresentare la scelta giusta.
Akemi intende la “Bellezza Luminosa” mentre Akira semplicemente “Luminosità“.
Ayaka significa, invece, “Fiore Colorato“, Ayako “Bambina Colorata” e Ayane “Suono Colorato“.
Proseguendo in ordine alfabetico, il “nostro”, troviamo i nomi con la lettera B. Una scelta meno ampia caratterizza questa lettera con Bandou, Baikei e Benio che indicano semplicemente nomi di persona.
Con la C abbiamo Chiasa che intende “Mille Mattine” e Chika “Fiore Sbocciato“.
Daichi intende “Grande Sapienza“, Daisuke un “Grande Aiuto” mentre, con la E, Emi indica una “Bellissima Benedizione“, Emiko una “Bellissima Bambina” mentre Etsuko una “Bambina Gioiosa“.
Con la F segnaliamo solo Fusako che rappresenta un ricorrente nome di persona. Se il figlio appena nato rappresenta il quinto, il nome da dare può essere Goro (Quinto Figlio) mentre se è l’ottavo il nome giapponese da dare è Hachiro.
Con la lettera H la scelta è più ampia. Possiamo trovare Hana “Fiore“, Hanako “Bambina dei Fiori“, Haru “Primavera” , Harumi “Bellezza di Primavera“, Haruko “Bambina di Primavera“, Hikari “Luce“, Hiromi “Bellezza Abbondante“, Hitoshi “Calmo” e Hotaru “Lucciola“.
Nomi giapponesi dalla I alla Z
Meno ampia la lista dei nomi con la lettera I tranne ammesso che non si intenda chiamare il proprio pargolo Isamu “Coraggio” o, peggio ancora, Inu “Cane“.
Interessante i nomi con la lettera K. Kaori significa “Profumo“, Katsumi “Bellezza Vittoriosa“, Kenta “Forte di Salute“, Kohaku “Ambra” e Kumiko “Eterna Bambina“.
Con la lettera M possiamo notare Masako “Bambina Elegante“, Midori “Verde“, Minori “Verità“, Minako “Bellissima Bambina” e Momoko “Fiore di Pesco“.
Naomi significa “Bellezza Sincera“, Noa “Appartenente all’Amore” e Noriko “Bambina Esemplare“.
Con la S troviamo Sakura cioè “Fiore di Ciliegio“, Sadao “Uomo Deciso“, Satomi “Bella e Saggia“, Shiori “Poesia“.
Tomomi, con la T, indica una “Bella Amica” Tadao “Uomo Leale“.
Yasu è sinonimo di “Pace“, Yoshiko “Brava Bambina“, Yooshinori “Regola Giusta” Yasuo “Uomo Pacifico“, Yoshi “Uomo Gentile“, Yuko “Bambina Affettuosa“, Yuugao “Fiore della Luna” e Yuzuki “Dolce Luna“.