Cosa si intende per hub?
La parola “hub” può assumere significati diversi a seconda del contesto in cui si trova, ma in un modo o nell’altro è entrata nel linguaggio comune.
Quindi è bene sapere quale significato alla stessa si leghi e come lo stesso possa cambiare a seconda del contesto specifico in cui si inserisce. Vediamo quindi di chiarire ogni possibile dubbio in proposito.
Origine del termine “hub”
Iniziamo specificando che “bub” è una parola di origine inglese e che nella sua lingua originaria il termine significa perno, fulcro di una ruota.
L’immagine che si collega alla parola dunque rende bene l’idea di come un ruolo di questo tipo possa essere presente in diversi ambiti, e di come in molti settori l’hub possa essere inteso come cuore pulsante di una attività, di una rete, di una realtà a 360 gradi.
In tutti i settori, l’hub è comunque da immaginarsi come il cuore capace non solo di custodire, ma anche di distribuire risorse, energie, potenzialità a vario e diverso titolo.
Utilizzi della parola “hub”
Il termine, essendo corto ed immediato, sembra davvero essere apprezzato da molti e sfruttato in diversi contesti.
L’hub è, ad esempio, l’aeroporto o il porto che funge da scalo di collegamento. Ma è anche in un settore diverso, il nodo di smistamento dei dati in ambito informativo.
Se il significato informativo è senza dubbio tecnico e specifico, il mondo dei trasporti ci permette di avere idee più chiare ed immediate.
Pensiamo ad esempio all’aeroporto di Milano Malpensa. Senza dubbio è noto non solo per essere un punto nevralgico del traffico aereo, ma anche perché rappresenta un importante scalo per voli intercontinentali.
Unendo i primi due significati, recentemente la parola hub è andata ad indicare anche i luoghi dove qualcosa viene accumulato per essere poi ri-distribuito.
Un esempio esplicativo è ad esempio rappresentato dagli hub vaccinali o ancora dagli hub migrazione che raccolgono gli immigrati in attesa della loro destinazione.