Il termine Karma è oggi molto utilizzato, ma questo non vuol dire che tutti conoscano significato e sfumature dello stesso.
Cerchiamo dunque di capire meglio origine, significato e utilizzo del termine, così da indirizzare al meglio chi ha qualche dubbio sul suo utilizzo, soprattutto in casi che vanno oltre il classico “lascia fare al karma”.
Origine e significato della parola “karma”
Il termine karma deriva dal sanscrito e di fatto si lega al mood di pensiero indiano. Il termine è fortemente legato al principio indissolubile che lega ogni azione ad un effetto, principio fondamentale della vita e della sua lettura.
Non deve dunque a questo punto stupire il fatto che sia proprio il buddismo ad indicare la lettura corretta del termine, evidenziando come ogni evento del passato porti nel presente a dei risultati che potrebbero appunto manifestarsi nel futuro senza una causa immediatamente comprensibile nel breve periodo.
Sarà solo nel XIX secolo che la parola arriverà in Occidente, insieme al crescente filone New Age e al significato preciso del termine.
Il karma dunque di fatto ha una propria legge che influenza il destino di un soggetto in base a quelle che sono le azioni che lo stesso ha nel passato compiuto.
Questa definizione è strettamente personale, in realtà però il concetto di karma può essere allargato anche alla sfera familiare. In questo caso l’influenza arriva da azioni compiute da altri membri della famiglia.
Il karma mondiale, invece, è quello che di fatto lega tutte le persone nel mondo accumunate da gusti o azioni comuni.
Karma e reincarnazione
Il concetto di karma nel suo significato originario si lega molto al principio di reincarnazione. È per questo motivo che il karma potrebbe premiare o punire un soggetto anche per errori o opere buone da lui compiute in una vita precedente.
Nel mondo orientale, ovviamente, cadendo il principio di re-incarnazione il karma diventa, seguendo una sorta di interpretazione soggettiva della religione cristiana, il premio o la punizione per le azioni che si sono compiute in passato.
Le leggi del karma
Partendo da quanto sopra, è possibile identificare una serie di leggi del karma.
La prima appunto è quella che lega ogni azione negativa ad una situazione negativa che ci colpirà nella vita successiva. Se questa è la regola più nota, non tutti sanno che non è l’unica!
Al concetto di Karma sono infatti legate la legge della creazione, dell’umiltà, della crescita, della responsabilità, della connessione, della focalizzazione, dell’altruismo, del qui e ora, del cambiamento, della pazienza, dell’ispirazione.
Analizziamole nel dettaglio.
La prima che abbiamo citato è la legge della creazione, che evidenzia come ogni cosa presente nell’universo possa influenzare a vario titolo la nostra vita.
A seguire troviamo:
- la legge dell’umiltà, che di fatto evidenzia l’importanza di riconoscere i propri limiti e porsi in maniera corretta e misurata con il mondo intero;
- la legge della crescita si lega infatti al cambiamento che deve essere insito in noi stessi e deve portarci a miglioramenti importanti ed intimi;
- strettamente collegata alla legge della crescita, è la legge della responsabilità che evidenzia la necessità di assumersi le proprie responsabilità senza scaricare su altri la colpa di nostre eventuali mancanze nei confronti del mondo.
Proseguiamo la nostra carrellata con:
- la legge della connessione, che evidenzia come ogni elemento possa considerarsi interconnesso e sia in grado di legarsi con tutto quello presente nel mondo;
- la legge della focalizzazione evidenzia invece l’impossibilità di concentrarsi su due elementi differenti;
- e ancora, la legge dell’altruismo mette in luce la necessità di sostenere le idee e i valori sui quali si crede;
- la legge del qui e ora invece si lega alla volontà di godersi l’attimo senza lasciare spazio ai rimpianti o ai rimorsi, dando semmai valore alla legge successiva;
- ovvero la legge del cambiamento che evidenzia che è importante trarre insegnamento dai propri errori.
Concludiamo con le leggi della pazienza e quella del significato:
- la prima evidenzia come grandi traguardi siano raggiungibili sono a chi è capace di aspettare,
- mentre la seconda mette in luce la necessità di concentrarsi su ogni singolo dono che la vita ci elargisce.