Tra tutti i pesci commestibili, i molluschi sono senza dubbio tra i più apprezzati pur essendo purtroppo molto difficili da pulire.
Capiamo oggi insieme come fare per pulire i calamari, protagonisti perfetti di piatti unici, ma anche condimenti sfiziosi per primi o risi.
Le indicazioni che daremo potranno essere utili anche per la pulizia di altri tipi di molluschi. Andiamo però con ordine e iniziamo con gli step di acquisto e pulizia. All’inizio potranno sembrare difficoltosi ma vi assicuriamo che basta prenderci la mano.
Come scegliere i calamari
La prima cosa da fare è acquistare i calamari giusti. I molluschi devono ovviamente essere freschi. Questa caratteristica si evince dalla loro apparenza, dal momento che un colore acceso, brillante e intenso è solitamente indice di freschezza.
La presenza di sfumature rosse- viola è anch’essa indice di freschezza. Un’altra cosa da fare è stare attenti a cosa si sta acquistando, dal momento che i calamari possono essere facilmente scambiati con i totani.
La differenza tra i due risiede nelle pinne. Quelle del calamaro infatti sono due e si sviluppano dalla punta della coda a metà del corpo; il totano invece vede solo la presenza di una pinna sulla coda.
Subito dopo l’acquisto si può passare alla pulizia vera e propria.
La prima cosa da fare è passare i calamari sotto l’acqua corrente, prima di staccare la testa del calamaro stesso. In questo momento sarà necessario identificare gli occhi e fare un taglietto dove essi si collocano, prima di procedere a staccare i tentacoli stessi.
A questo punto di potrà passare al corpo del calamaro, che dovrà essere provato della penna di cartilagine che sorge al suo centro, prima di eliminare con le mani anche tutte le interiora che sono attaccate alla testa stessa e la sacca di inchiostro.
In merito a quest’ultima, sappiate che il liquido che si trova al suo interno può essere utilizzato per altre ricette quindi eventualmente conservatelo.
Arriva in questo modo il momento di passare alla parte esterna del calamaro stesso, da effettuare sollevando la pelle dopo aver fatto un piccolo taglio sulla stessa proprio per avere un lembo da cogliere.
Come si tagliano i calamari
A questo punto avete tutte le parti pronte per essere tagliate e cucinate. Vi consiglio di munirvi di un coltellino ben affilato che consenta di tagliare anche le zone piccole piccole.
Un altro oggetto che è preferibile avere sono i guanti in lattice, grazie ai quali avrete la possibilità di non sporcarvi con l’inchiostro e di non assorbire l’odore tipico di questo mollusco.
La ricetta che andrete a realizzare naturalmente influenzerà la modalità di taglio. I tentacoli dunque saranno tagliati a pezzettini o consumati interi; le pinne potranno essere consumate integre o tagliate a fettine sottili; il corpo avrà la caratteristica forma ad anelli se volete friggere, mentre rimarrà intero che pensate di preparare un calamaro ripieno.
Valori nutrizionali dei calamari
Numerose come abbiamo detto sono le ricette che possono prevedere l’impiego dei calamari.
Possiamo comunque dire che si tratta di un ingrediente ricco di proteine, povero di grassi e di carboidrati e che dunque può essere incluso in qualsiasi tipo di regime alimentare, a patto che sia chiaramente digerito con facilità dal soggetto stesso.
Per avere un’idea di come inserirlo nella vostra dieta, sappiate che 100 gr di calamari di fatto contengono:
- 82 kcal;
- 3g di carboidrati;
- 15.6 g di proteine;
- 1 gr di grassi.
Questi numeri confermano quanto detto prima, ovvero la possibilità di inserire i calamari in regimi alimentari di diverso tipo senza nessuna restrizione particolare.
Attenzione, chiaramente, a non consumarli fritti o accompagnati da troppo carboidrati al fine di non gravare il piatto con un elevato contenuto calorico.