Per anni siamo stati abituati all’associazione tra uomo tatuato e uomo contro-corrente. Nonostante i tempi siano cambiati e i tatuaggi facciano di fatto parte di quello che è l’immaginario quotidiano collettivo, ad alcuni può ancora sembrare strano vedere un uomo elegante e raffinato, o un politico tatuato.
Lo stupore aumenta se si pensa ad essere tatuato era un primo ministro che è stato fondamentale durante la Secondo Guerra Mondiale, come è stato Winston Churchill.
Chi è Winston Churchill?
Nato da una famiglia aristocratica nel 1874, Churchill svolse l’attività di ufficiale di cavalleria in India, poi in Sudan, poi in Sudafrica. Proprio lì, nel 1900, durante la guerra anglo-boera, fu fatto prigioniero ma riuscì a liberarsi.
Una volta tornato in Inghilterra venne eletto deputato tra le fila dei conservatori, per essere poi nominato nel 1906 sottosegretario alle Colonie e solo un paio di anni dopo ministro di Interni e Commercio.
Nelle svolgimento di queste funzioni, la sua figura si contraddistinse per determinazione, lungimiranza, oculatezza. Fu nel 1915 e con la spedizione disastrosa dei Dardanelli contro la Turchia che il suo prestigio venne per la prima volta minacciato.
Anche nel biennio 1919-1921 venne criticato per aver sostenuto il supporto agli alleati contro la Russia, missione che portò al fallimento.
Nonostante avesse mostrato ammirazione per Mussolini e in particolare per quanto messo in campo contro il nazismo, nel 1933, dopo che la Germania nazista si rese più aggressiva, capì quanto forte fosse la necessità di frenare le velleità espansioniste di Mussolini ed Hitler ed ebbe un ruolo di primo piano quando a partire dal 1940 divenne primo ministro ed intraprese una lotta fino alla sconfitta dei nazi-fascisti.
La figura raccolse dunque all’epoca consensi che crebbero allorquando si unirono Unione Sovietica e Stati Uniti in alleanza con lui e il suo popolo.
Una volta raggiunta la vittoria, Churchill fu insieme a Stalin e Roosevelt fondamentale nello stabilire il futuro del mondo dopo la guerra stessa.
Il suo nome resta comunque legato indissolubilmente ad una serie di traguardi costituzionali e personali che ne hanno fatto bandiera di un periodo.
Il suo tatuaggio
Dietro l’immagine elegante, colta e raffinata, si nasconde un uomo con un tatuaggio.
L’immagine è fortemente legata a quello che è stato il passato militare del primo ministro. Proprio nel periodo in cui svolgeva attività militare tra Cuba, Sudafrica ed India, infatti aveva deciso di tatuarsi un’ancora sull’avambraccio.
Il tatuaggio risultava molto simile a quello classico dei marinai, e si legava dunque ad un mondo assolutamente lontano da quello elegante e aristocratico al quale l’immagine, il ruolo e la figura di Chruchill sembravano essere legati. La passione per i tattoo, all’epoca non così diffusi come lo sono oggi in tutti i ceti sociali, ha però origini familiari nel caso di Churchill.
Anche la mamma infatti, da quanto si apprende, aveva un tatuaggio. La donna portava infatti un serpente sul polso, che era tuttavia solita nascondere durante gli eventi di rappresentanza. Aristocratica, donna, inglese, ad inizi 900 la donna tatuata doveva proprio essere vista come una vera e propria rivoluzionaria!
Tatuaggi e politici
Tra i personaggi che sono passati alla storia, tuttavia, al pari di Churchill anche altri avevano deciso di adornare la propria pelle con un tatuaggio. È il caso, ad esempio, dello zar di Russia Nicola II che per celebrare e rendere visibile il suo potere anche all’esterno, aveva deciso di fissare sulla propria pelle un dragone.
Celebrativo, ma volto ad innalzare la propria famiglia, è anche il tatuaggio del presidente Roosevelt, che sul petto aveva deciso di raffigurare l’araldo della sua casata. Più nascosto invece il tatuaggio di Andrew Jackson che all’interno della coscia aveva una ascia indiana.